Lo scontro tra Tripodi e Laruffa si sposta ora tra i rispettivi partiti di appartenenza. Non le manda a dire il PCI che replica alle affermazioni fatte nella recente lettera aperta del Partito Democratico polistenese.
Accusano il PD di "nefandezze" nella gestione amministrativa del Comune di Polistena, che "non saranno pagate
da chi con merito è stato riconfermato, grazie ad uno straordinario consenso popolare, alla guida
della città di Polistena, innanzitutto per l'onestà e il rigore morale con cui i comunisti interpretano
da sempre il loro impegno nelle istituzioni".
Per il PCI, "l’esperienza del PD alla guida di Polistena infatti è stata
per fortuna, una breve parentesi, nella quale il comune è stato trasformato in un centro di gestione
personalistica ed aziendalistica del potere". Vengono citati "i concorsi-farsa, le anomalie su elettricità e benzina, i posti del servizio civile stranamente “riservati”, beni di interesse collettivo svenduti o peggio accaparrati da terzi “disinteressati”, l'azzeramento della raccolta differenziata" a cui si aggiungerebbero - secondo i comunisti polistenesi - "spese pazze di missioni e rimborsi o per spettacoli, feste e festini".
Una parte della nota stampa diramata dalla sezione Gramsci di Polistena riguarda l’urbanistica che viene definitiva - negli anni di gestione PD- "ad personam" con il presunto transito in Consiglio Comunale di "piani di recupero di
dubbia legittimità, non per tutti, ma per pochi intimi".
"Oggi è davvero paradossale far
pesare le conseguenze di quella gestione fallimentare sull'attuale maggioranza a guida comunista
o sulle spalle del sindaco Michele Tripodi e dell’Arch. Francesco Mammola, persone oneste e
perbene che mai hanno interpretato il loro ruolo per fini diversi da quelli istituzionali e di interesse
generale" scrive la sezione PCI.
Una puntualizzazione il PCI la fa su quanto detto dal PD in merito agli incarichi affidati dalla Giunta comunale al cognato del Sindaco. Nella loro nota i dem avevano infatti citato questo caso come esempio per attaccare la logica del ragionamento di Tripodi, precisando la piena legittimità dell'assegnazione di questi incarichi.
A questo il PCI replica definendo "falso e comico alludere che il Sindaco e l’attuale Amministrazione Comunale abbiano
potuto favorire in alcuni incarichi legali propri parenti. In realtà, il professionista, persona umile e
seria, ingiustamente tirato in ballo nell'ultima nota del PD, ha ricevuto tutti gli incarichi non già dall'attuale Amministrazione, che si è limitata solo a darne continuità, bensì essi sono stati conferiti
proprio all'epoca dell’Amministrazione Laruffa. E a nostro giudizio non certo per volontà, ma per
mera utilità dato che l’indicazione è sempre avvenuta per tramite della compagnia di assicurazione
che agiva per conto del comune".
"Se questo Partito Democratico in agonia - scrivono i comunisti - cerca di riprendersi uno spazio politico e di recuperare
credibilità a Polistena attraverso lo spauracchio della denuncia, prosegua pure! Sarà
l’anticipazione del percorso suicida che troverà il culmine nella sicura sconfitta alle prossime
elezioni politiche".
Nega il PCI le presunte difficoltà che - a detta del PD - starebbe attraversando la giunta Tripodi. "Se c’è infatti qualcuno in difficoltà - scrivono ancora - con i giorni contati e senza certezze per il
futuro quello è il PD. Non saremo noi comunisti a salire sulla giostra della denuncia facile, inutile e
fine a se stessa, ma al contempo non ci tiriamo indietro nelle battaglie utili e nelle denunce
politiche che riguardano la nostra città e il nostro territorio e che richiedono coraggio e
determinazione. Elementi questi che di certo non mancano al compagno sindaco Michele Tripodi,
al quale esprimiamo piena solidarietà per i continui attacchi subiti".
Un sassolino dalla scarpa, prima di concludere, la sezione del PCI se lo leva: "A proposito di stile e statura
politica - scrivono - proprio Michele Tripodi dinanzi ad un procedimento giudiziario per diffamazione a carico
del genero dell’ex sindaco in procinto di essere giudicato, rinunciò con un grande atto di clemenza
a proseguire sino alla sentenza ritirando la querela presentata. Altro che vomito, offese, lesioni
della dignità!
Prendano nota e vadano a lezione di stile, i signori del PD di Polistena e con essi i pochi superstiti
sostenitori di quelle epoche tramontate che nella nostra città, siamo certi, non ritorneranno mai più".
08/01/2018