I familiari di Francesco Zerbi, noto a tutti in città come "Lupo", sono convinti che Ciccio poteva essere salvato dopo il tragico incidente del 29 maggio 2014 lungo la SGC Jonio-Tirreno.
L'avvocato Guido Contestabile, legale dalle famiglia, ha infatti depositato una consulenza tecnica del dott. Marcello Cardamone, il quale sostiene che a causare la morte di Zerbi sarebbe stato un caso di "negligenza medica". In altre parole, secondo questa perizia, Ciccio poteva essere salvato.
Il caso, prima archiviato, è stato quindi riaperto e la Procura di Palmi dovrà ora approfondire meglio quali siano state le responsabilità in capo ai sanitari.
Il 34enne, appena giunto all'ospedale di Polistena fu sottoposto ad una TAC e subito condotto in sala operatoria. Dopo l'intervento, Zerbi fu ricoverato in terapia intensiva. Nel primo pomeriggio però le sue condizioni si aggravarono ulteriormente, a causa di una emorragia interna che costrinse i medici ad una seconda operazione. Trasferito ancora in terapia intensiva, il giorno seguente il "Lupo" morì.
28/03/2018
28/03/2018