Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Palmi, dott. Dionisio Pantano, nell'udienza di ieri relativa al procedimento penale per il fallimento della società L’Opera s.r.l., ha assolto l'assessore Laura Scali accusata di aver concorso nel reato di bancarotta fraudolenta, attraverso condotte che
avrebbero cagionato o concorso a cagionare il dissesto della fallita.
Per l'assessore Laura Scali la procura aveva chiesto la condanna a 5 anni in rito abbreviato. "Per la Procura di Palmi - scrive il legale della Scali - le prove del concorso nel reato di bancarotta fraudolenta a carico della sig.ra Scali si
desumevano attraverso la propria interposizione nella costituzione della società Gestioni Commerciali s.r.l.,
contribuendo a dissimulare la reale proprietà di quest’ultima e per tale ragione aveva chiesto la condanna a
cinque anni di reclusione".
L’avvocato Giuseppe Longo, difensore di fiducia della sig.ra Scali, nel suo lungo intervento difensivo ha
evidenziato come in realtà nessun sospetto di interposizione né reale e né fittizia poteva sorgere a carico
della sua assistita, come comportamento valutabile in termini di concorso nel reato di bancarotta
fraudolenta propria, in quanto gli effetti prodotti dalle azioni poste in essere dalla sig.ra Scali erano
realmente voluti, e che quindi non nascondevano alcun accordo simulatorio inteso a svuotare di valenza
questi effetti che ad oggi sono appunto rimasti in capo a lei. Pertanto, la difesa ha fatto emergere che la
sig.ra Scali non aveva distratto alcuna somma alla fallita e alcuna azione aveva commesso tendente a
cagionare o contribuire a cagionare il dissesto della società L’Opera s.r.l.
Il giudice, accogliendo la tesi difensiva, ha quindi assolto l'assessore Laura Scali dal reato di bancarotta fraudolenta
per non averlo commesso.
7 marzo 2019