Perché si dice che sedersi in 13 a tavola porti sfortuna? Le ipotesi sulle origini di questa superstizione sono tanto numerose quanto affascinanti.
È noto a molti che sedersi in 13 a tavola potrebbe non essere una buona idea: le conseguenze di questa scelta, infatti, potrebbero farsi sentire. Il 13, a quanto pare, è un numero che porta sfortuna e a pensarlo non siamo soltanto noi Italiani. Nel Regno Unito, ad esempio, in particolare se associato al venerdì, non è di certo un buon auspicio, tanto che alcune compagnie aeree hanno addirittura eliminato la fila numero 13 dai loro velivoli al fine di non tentare la sorte. Per noi il problema si presenta soprattutto quando si tratta di sedersi a cena con altri commensali, ma perché?
In 13 a tavola? Meglio non tentare la sorte
Come per molte superstizioni della nostra tradizione (ad esempio quella di non spazzare il pavimento dopo aver cenato), anche le radici di questa credenza vanno ricercate nella storia cristiana e in particolare in un episodio in cui sedersi a tavola in 13 ha portato a una catastrofe irreparabile. Siamo parlando dell’Ultima Cena, quella tra Gesù e i 12 apostoli, avvenuta la sera prima della sua crocifissione, dopo che Giuda Iscariota tradì il figlio di Dio.
Anche nella tradizione nord-europea e in particolare nella mitologia norrena si parla di un episodio nefasto legato al numero 13. Secondo i miti, infatti, quando il dio Loki uccise il dio Balder, il primo era il tredicesimo commensale. Oltre a queste vicende si può citare anche la tradizione Maya: secondo la popolazione sudamericana, infatti, il 13 era il numero associato al caos e in particolare alla fine del mondo. Similmente la numerologia rifugge dal 13 poiché è considerato un numero imperfetto, a differenza del 12, numero armonico associato ai segni zodiacali e ai mesi dell’anno.
Usa queste erbe aromatiche per tenere a bada la sfortuna
Ebbene, per evitare di sedersi in 13 a tavola si attuano diverse soluzioni: i Britannici aggiungono statuine di gatti di porcellana per simboleggiare la presenza del quattordicesimo ospite, mentre in altri casi ci si affida alle proprietà apotropaiche della salvia o dell’alloro, da posizionare sotto ai piatti. Per ogni superstizione, insomma, c’è un modo per tenere a bada le vibrazioni negative e qualora non ci si riuscisse meglio liberarsi del tutto del 13 come fanno a Napoli, dove sui citofoni questo numero neanche compare!