I dati pubblicati dall’Istat (Istituto nazionale di statistica) hanno evidenziato come vi siano diversi fattori che influenzano il tasso di sovrappeso nel nostro Paese: i dettagli.
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Gli ultimi dati parlano chiaro: il sovrappeso è una questione di reddito. A dimostrarlo gli ultimi dati Istat. In tal senso, sotto la lente è finito lo stile di vita del biennio 2021-2022. Cosa è emerso? Semplice, che l’alimentazione giusta è per pochi, anzi pare riguardi solo i ricchi.
C’è una regione che detiene il primato di bambini obesi e in sovrappeso: la Campania. I livelli parlano del 37,3% sull’intera popolazione. La lista stilata è occupata nelle prime posizioni dalle regioni del Sud dello Stivale, subito dopo la regione Campana si trovano rispettivamente: Basilicata, la Calabria occupa la terza posizione e subito dopo tocca alla Sicilia. Il cambio di rotta lo segnano il Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta. A seguire Piemonte, Lombardia. Le regioni del Centro Italia, come Umbria, Lazio ed Emilia Romagna non raggiungono il 30%.
Obesità, un ragazzo su quattro in sovrappeso nel nostro Paese
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Per avere un quadro più completo, Il Bel Paese conta più di un ragazzo su quattro in eccesso di peso, la fascia d’età riguarda quella tra i 3 e i 17 anni. A prevalere, in questo triste primato, i ragazzi che segnano il 29,5% contro quello delle ragazze che conta il 24,8%. A giocare un ruolo cruciale l’istruzione dei genitori, ovvero più bassi sono gli studi più alto è il tasso di sovrappeso (32,8), se invece, uno dei due ha un titolo di studi superiore i dati parlano del (21,9%).
In merito, si era espresso in precedenza il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, sostenendo addirittura che in Italia i poveri consumano cibi migliori dei ricchi, complice il fatto che badino più alla qualità.
I dati che smentiscono le parole del ministro
I dati, però hanno smentito quanto detto e hanno dimostrato che tra obesità e reddito familiare c’è correlazione. Portando, difatti, a raggiungere il 30,4%, dove le risorse sono limitate, mentre laddove c’è un possibilità maggiore la percentuale arriva al 25,7%. A pagare il prezzo più caro le famiglie del Mezzogiorno, dove, appunto, sovrappeso e obesità dilagano di più rispetto alle altre regioni del nostro Paese.