Tasse da pagare: c’è una grande novità per le partite IVA

Le Partite IVA potranno avere delle grosse novità sulle imposte già a partire da novembre 2023. Cosa prevedono le nuove regole fiscali.

novità partite iva
Novità sulle tasse (Polistenanews.it)

Ormai il mercato del lavoro è pieno di partite IVA. Che non sono come un tempo solo i professionisti. Ma anche lavoratori che avrebbero mansioni da dipendenti il cui datore di lavoro chiede di aprire la partita IVA per non doversi fare carico delle tasse e dei contributi. Onere che ricade interamente sul lavoratore. Da quando poi, per eliminare o ridurre la precarietà lavorativa è stato eliminato il co.co.co, ovvero il contratto di collaborazione, le partite IVA sono aumentate, e questa è la dimostrazione che il sistema è più precario di prima.

Esistono due tipologie di partite IVA. Regime ordinario o forfettario. Il primo è per i professionisti ed i grandi imprenditori che hanno grandi guadagni. Il regime forfettario è una sorta di semplificazione data da un’imposta ridotta, 5% per i primi 5 anni, poi il 15%. Con lo svantaggio però di non poter scaricare nulla dalle tasse, né spese sanitarie né aziendali.

Novità sulla tassazione della Partita IVA

uomo che compila la partita iva
Partita IVA – polistenanews.it

Una regola che riguarda le imposte, è che lo Stato, come capita spesso, chiede prima il denaro, e poi eventualmente lo restituisce. Ciò significa che in ogni anno di imposta, il contribuente con la partita IVA non deve versare solo quanto gli spetta di contributi e imposte, ma anche l’anticipo dell’anno successivo. Nel caso in cui poi il fatturato fosse inferiore potrà recuperare il denaro già versato in un certo lasso di tempo. L’anticipo è il 100%. Il primo anno in cui si ha la partita IVA è quello più penalizzante, dato che tutto insieme si paga sia l’acconto che il saldo.

Le scadenze, salvo proroghe, sono al 30 giugno ed al 30 novembre. Entro il 30 giugno di ogni anno i contribuenti devono pagare il saldo rispetto all’anno fiscale precedente ed il 40% dell’acconto per l’anno successivo. Mentre entro il 30 novembre devono pagare il restante 60% dell’acconto. Anche l’acconto ha una franchigia, di 51,65 euro. Ciò significa che se la fatturazione per quell’anno è inferiore a tale cifra l’acconto non è dovuto.

La rateizzazione dell’acconto

Ciò che bolle in pentola, e che potrebbe essere formalizzato a breve, è la rateizzazione della seconda rata per le partite IVA, con scadenza il 30 novembre di ogni anno. Ciò significa che anziché in un unica risoluzione, i contribuenti potrebbero pagare in rate mensili spalmate nel tempo, di modo tale da non pesare eccessivamente su un’unica mensilità. La misura non è stata ancora confermata al 100%, ma risulta piuttosto probabile che verrà attuata a breve. Già a partire da novembre 2023.

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